Come si sono sviluppate le Risorse Umane e come sono riuscite ad elidere le distanze:
le esperienze di 3 HR Director del Veneto
La funzione delle Risorse Umane ha subito una forte trasformazione a fronte della pandemia: dapprima percepita per lo più come una funzione di servizio e di amministrazione, ora invece considerata come un Business Partner, ossia un valore aggiunto che consiste nell’essere connettori di energie nell’organizzazione e creatori di condizioni culturali ideali.
Questo è uno degli aspetti centrali che emerge dalle riflessioni di tre professionisti provenienti da aziende del territorio veneto”: Stefano Pozzi, HR Director del Gruppo Marzotto, Danilo Greco, Executive VP HR di Vitec Imaging Solutions e Fabrizio Grisenti, HR Director EMENA di Franklin Electric. Nelle loro parole, il racconto del vissuto dell’ultimo anno attraverso consapevolezza e positività, per guardare con fiducia al futuro.
“Se dovessi dire cosa è cambiato, direi la percezione di necessità: prima come HR eravamo percepiti come una struttura lontana ed un costo necessario, ora siamo percepiti come una funzione necessaria, soprattutto per fare fronte alle emergenze, altre che alle esigenze”.
Un ruolo che emerge come fondamentale per le Risorse Umane è quello di farsi promotori dei valori aziendali affinché l’identità valoriale non viva solo su carta ma permetta alle persone/dipendenti di identificarsi con essa. Funzionali alla creazione di un clima di coesione e ingaggio sono alcune competenze allenate in questo periodo e che in futuro si punterà a sviluppare ulteriormente: Ascolto Attivo, Servant Leadership, Resilienza ed Empowerment.
Spesso si è parlato di Servant Leadership, una tipologia di leadership al servizio dei propri collaboratori, portatrice di un rovesciamento della piramide. Il leader non è più custode della conoscenza in modo assoluto, bensì è colui che supporta e sviluppa i propri collaboratori affinché questi possano dare il meglio.
” ‘Cosa ti serve da me?’, è questa la domanda chiave per il leader che interroga le persone su cosa debba fare per rendere le condizioni di lavoro migliori, affinché i collaboratori possano esprimere al meglio le loro potenzialità”.
Il cambiamento delle leggi che governano la gestione delle Risorse Umane interessa, coinvolge e impatta necessariamente le relazioni; in particolare, la loro creazione nel contesto del remote management. Il lavoro a distanza può essere oneroso per le persone impegnate in un progetto di team e lo è sicuramente anche per i nuovi ingressi in azienda e, di conseguenza, per il delicato momento dell’onboarding.
“È stato un ingresso in azienda atipico […]. Cerco però di bypassare questa situazione sfruttando il più possibile le video call, coinvolgendo le persone, cosa non facile da remoto”.
“Proprio a fronte di queste difficoltà vi è ora più che mai l’esigenza di essere disruptive, cioè di essere capaci di pensare in maniera creativa anche in termini di interconnessione”. Sicuramente, abbiamo imparato quanto sia ampio il ventaglio di strumenti che possiamo utilizzare per entrare in comunicazione tra di noi e quanto sia essenziale attingere a questa molteplicità di forme di contatto per portare a termine al meglio gli obiettivi professionali. Abbiamo compreso l’importanza di un utilizzo della tecnologia “vivo”, arricchente ed etico ma allo stesso tempo siamo diventati più sensibili all’importanza di ciò che ci rende “umani”: la prossimità all’altro.